La Sede Centrale di Lajatico
Un esempio di recupero funzionale, di grande raffinatezza, che fin dai primi istanti, dopo averti accolto, diventa invisibile e si fa da parte per lasciare alla persona tutto lo spazio di cui ha bisogno mettendola a suo agio.
Le grandi opere del passato in fondo nascevano così.
La società maturava una esigenza, un Architetto pensava lo spazio e il volume in grado di soddisfare quell’esigenza, un Artista dava forma al tutto con la sensibilità e con la poesia della sua espressione.
La Banca Popolare di Lajatico ha seguito la procedura corretta per rimanere nel novero delle grandi opere. Il palazzo che la ospita ha le caratteristiche di un palazzo di fine ‘800 riqualificato non completamente negli anni ’80. Attraverso una luminosa vetrata si accede al salotto d’ingresso come in una casa benestante, con divanetto compreso e opere d’Arte ovunque, che l’Artista Canuti ha disegnato, dai pavimenti alle scale, dalle porte alle maniglie delle porte, dalle cornici dei muri alle sedie, agli armadi, ai quadri appesi, alle pareti, alle sculture disseminate nei corridoi.
Ogni particolare reca il segno di quell’Artista, ogni colore si integra con le scelte cromatiche dell’ambiente e l’ambiente nasconde l’aspetto ufficiale della sua destinazione d’uso per esaltare l’accoglienza ed il calore umano di rapporti che da lì vorrebbero e potrebbero nascere.
La Banca Popolare di Lajatico non ha capitalizzato nei suoi caveaux Arte da conservare al chiuso, ma ha investito in Arte da vivere e da consumare, per una crescita culturale collettiva.
La Banca Popolare di Lajatico è uno spazio gustoso, non del tutto minimale, ma carico di particolari che tutto sommato non sanno di ufficio, di burocrazie dei numeri e di pratiche finanziarie.